
Dal libro del profeta Aggèo
L’anno secondo del re Dario, il ventuno del settimo mese, per mezzo del profeta Aggèo fu rivolta questa parola del Signore: «Su, parla a Zorobabele, figlio di Sealtièl, governatore della Giudea, a Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote, e a tutto il resto del popolo, e chiedi: Chi rimane ancora tra voi che abbia visto questa casa nel suo primitivo splendore? Ma ora in quali condizioni voi la vedete? In confronto a quella, non è forse ridotta a un nulla ai vostri occhi?
Ora, coraggio, Zorobabele – oracolo del Signore –, coraggio, Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote; coraggio, popolo tutto del paese – oracolo del Signore – e al lavoro, perché io sono con voi – oracolo del Signore degli eserciti –, secondo la parola dell’alleanza che ho stipulato con voi quando siete usciti dall’Egitto; il mio spirito sarà con voi, non temete.
Dice infatti il Signore degli eserciti: Ancora un po’ di tempo e io scuoterò il cielo e la terra, il mare e la terraferma. Scuoterò tutte le genti e affluiranno le ricchezze di tutte le genti e io riempirò questa casa della mia gloria, dice il Signore degli eserciti. L’argento è mio e mio è l’oro, oracolo del Signore degli eserciti. La gloria futura di questa casa sarà più grande di quella di una volta, dice il Signore degli eserciti; in questo luogo porrò la pace». Oracolo del Signore degli eserciti.
Memoria, coraggio e fiducia. Sono tre i passaggi dell’esortazione di Aggeo per convincere i capi del popolo e il popolo nel suo insieme ad intraprendere la costruzione del tempio di Gerusalemme.
Memoria: ricordare il tempio con il suo splendore e il suo valore dentro la città di Gerusalemme. Si tratta di ricostruire una grande opera che era stata lo splendore e la gloria di Israele. Occorre ricordare e confrontare quanto è nella memoria con quanto è sotto gli occhi. E’ accettabile un tale declino?
Coraggio: è la decisione che porta a fare il passo. Dopo l’analisi e il giudizio occorre intraprendere la scelta di operare: questo passaggio richiede coraggio. Per sostenere questo coraggio il Signore promette che il suo spirito accompagnerà il popolo e i suoi capi. Fedele al suo “stile”,, il Signore rinnova la promessa che rivolge a tutti chiamati: io sarò con te!
Fiducia: la promessa del Signore riguarda anche la possibilità concreta di attuare il progetto avendo a disposizione le risorse necessarie per la realizzazione. Tale fiducia non rende temerario l’atto di coraggio, ma lo colloca sul piano di un’impresa compiuta per Dio.
Dal Salmo 42
Fammi giustizia, o Dio,
difendi la mia causa contro gente spietata;
liberami dall’uomo perfido e perverso.
Tu sei il Dio della mia difesa:
perché mi respingi?
Perché triste me ne vado,
oppresso dal nemico?
Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora.
Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio.
Preghiamo
O Dio, che per il servizio dei poveri
e la formazione dei tuoi ministri
hai donato al tuo sacerdote san Vincenzo de’ Paoli
lo spirito degli Apostoli,
fa’ che, animati dallo stesso fervore,
amiamo ciò che egli ha amato
e mettiamo in pratica i suoi insegnamenti.