Dal Vangelo secondo Giovanni (21,20-25)
In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?». Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.
Arriva un momento nella vita di ognuno in cui non si possono più accampare alibi: è il momento della scelta personale, che riguarda solo me! Non ci sono legami che giustificano, doveri che vincolano. Arriva un momento in cui Gesù ci rivolge una proposta semplice: seguimi!
“Signore lascia che prima mi congedi da quelli di casa o che vada prima a seppellire mio padre…” (Cfr Lc 9) Tutte proposte apparentemente di buon senso, che rispettano un ordine di cose logico e condiviso da molti… Eppure Gesù taglia corto: non volgerti indietro, lascia che i morti seppelliscano i morti … tu seguimi!
Anche gli amici con cui abbiamo condiviso alcuni tratti di percorso, le persone che ci sono state affidate, … quando il Signore ci invita a seguirlo, non c’è scusa che tenga.
C’è un atto di fede che siamo chiamati a compiere, credendo che sarà il Signore a provvedere a coloro che rimangono, nel modo in cui lui ritiene opportuno.
– Penso ai genitori ammalati che devono lasciare i figli.
– Penso ai genitori anziani di ragazzi ammalati e non autosufficienti.
– Penso ai genitori che devono lasciare andare i loro figli per consentire loro di diventare grandi.
– Penso ai sacerdoti che devono lasciare la loro parrocchia per andare a servirne un altra o per servire il Signore nella preghiera e nel nascondimento…
Quanti distacchi ci può chiedere il Signore e per ognuno di essi ci domanda di fidarci di lui: sarà lui a provvedere. Noi dobbiamo solamente preoccuparci di seguirlo e di fare la sua volontà.
Dal Salmo 10
Il Signore sta nel suo tempio santo,
il Signore ha il trono nei cieli.
I suoi occhi osservano attenti,
le sue pupille scrutano l’uomo.
Il Signore scruta giusti e malvagi,
egli odia chi ama la violenza.
Giusto è il Signore, ama le cose giuste;
gli uomini retti contempleranno il suo volto.