Secondo le definizioni più diffuse l’ipocrita è colui che dice una cosa e ne fa un’altra. Per questo l’ipocrisia è considerata sinonimo di falsità e di menzogna deliberata e “fatta sistema”.
Nel Vangelo di oggi, di per sé, non vengono denunciate azioni malvagie.
Ci sono semplicemente atti religiosi (elemosina, preghiera e digiuno) che vengono compiuti con una finalità doppia; ma ad onor del vero, non si fa del male a nessuno.
Il giudizio di Gesù non implica una maledizione, ma dice solamente che: “hanno già ricevuto la loro ricompensa“. Hanno compiuto quegli atti buoni sperando di essere ammirati dagli uomini e, probabilmente, così è avvenuto: hanno ottenuto ciò che speravano… Perché sono degli ipocriti?
L’ipocrisia denunciata da Gesù è duplice:
– riguarda la strumentalizzazione di un atto religioso (rivolto a Dio e al prossimo) per una finalità narcisistica;
– il minimalismo che impedisce a quell’atto di ottenere i frutti per cui è stato proposto.
Non rischiamo anche noi questa ipocrisia quando viviamo certi gesti “religiosi” come dimostrazioni di forza e di merito, invece che come strumenti per consentire a Dio di operare nella nostra vita e trasformarci in suoi figli?
Qual è la nostra ricompensa?
Che Dio possa farci sperimentare il nostro bisogno di lui, la nostra povertà, il bisogno di misericordia.
Che Dio ci doni la gioia di essere suoi figli e la gioia di consentire a Lui di essere nostro Padre e di provvedere alla nostra vita.
La mia debolezza trasforma in povertà, col dono del tuo amore, lo spirito di gioia. (Marco Frisina, Canto penitenziale )
Dal Salmo 37
Confida nel Signore e fa’ il bene:
abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza.
Cerca la gioia nel Signore:
esaudirà i desideri del tuo cuore.
Affida al Signore la tua via,
confida in lui ed egli agirà:
farà brillare come luce la tua giustizia,
il tuo diritto come il mezzogiorno.
Sta’ in silenzio davanti al Signore e spera in lui;
non irritarti per chi ha successo,
per l’uomo che trama insidie…
I poveri invece avranno in eredità la terra
e godranno di una grande pace.