Non opporsi al malvagio. Perché?
Non è forse giusto opporsi al malvagio con un’azione proporzionata (occhio per occhio…)? Come si può accogliere questa scandalosa parola di Gesù?
Gli occhi di Gesù sono sempre fissi sulla persona e non su quanto la persona compie; anche quando quella persona mi percuote, mi maltratta, mi estorce qualcosa, … non distolgo i miei occhi dal suo volto riconoscendo un fratello o una sorella.
“Un uomo non è il suo errore” diceva don Oreste Benzi.
Questo – secondo il Vangelo – vale anche quando sono io la vittima dell’azione erronea e violenta. Quella persona è degna di essere amata e accolta oltre il suo errore.
Non fanno così un padre o una madre?
Questo testo del Vangelo non si può spiegare razionalmente, ma occorre fissare il nostro sguardo su Gesù per contemplare in lui, nella sua persona, quanto dice:
– Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto». Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?». (Gv 18,19-23)
– Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca;
era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori,
e non aprì la sua bocca. (Is 53,8)
“Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.” (Mt 5,9)
Dal Salmo 38
I miei amici e i miei compagni si scostano dalle mie piaghe,
i miei vicini stanno a distanza.
Tendono agguati quelli che attentano alla mia vita,
quelli che cercano la mia rovina tramano insidie
e tutto il giorno studiano inganni.
Io come un sordo non ascolto
e come un muto non apro la bocca;
sono come un uomo che non sente
e non vuole rispondere.
Perché io attendo te, Signore;
tu risponderai, Signore, mio Dio.